Roberto Martini è un ultramaratoneta con all’attivo tantissime gare e diverse imprese. È anche il Personal Runner Coach di una squadra a Roma e di diversi atleti in tutta Italia. Per noi è soprattutto un esempio ed uno dei nostri principali Ambassador per far conoscere I FUORI CLASSE e le finalità del progetto.

Roberto hai realizzato diverse imprese sportive, ci racconti quella più significativa?
In questi anni ho avuto il piacere e la fortuna di mettermi alla prova in diverse situazioni, in bicicletta e soprattutto a piedi.
Nell’agosto 2017 ho percorso tutta la via Francigena da nord a Roma di corsa e in autosufficienza, quindi senza l’aiuto di nessuno lungo il percorso. È stato un viaggio meraviglioso di 1.000 km percorsi in 16 giorni, alla media di 65 km al giorno.

Ricordiamo l’entusiasmo dei partecipanti a Nutriti di Emozioni 2017 quando lo hai raccontato.
L’evento Nutriti di Emozioni è stata un’esperienza fantastica. Per me è quasi normale quello che faccio e vedere i visi emozionati delle persone in sala è stato unico. Come tutto lo spettacolo.

Tu sei anche un videomaker, in uno dei tuoi video spieghi chiaramente il perché fai tutto questo, ce lo riassumi?
Da un anno pubblico su YouTube video su come migliorare nella corsa e soprattutto come avere uno stile di vita sano.
Faccio tutto questo perché la corsa mi ha dato tantissimo, mi ha fatto crescere e migliorare come persona. E voglio trasmettere questo agli altri, donare a chiunque la possibilità di utilizzare la corsa per la sua crescita personale.

Quest’anno avevi in programma la AV501, ci racconti cosa è e soprattutto cosa è successo?
Dopo la via Francigena, volevo tornare a confrontarmi con il trail (la corsa in montagna) che è la mia passione. La AV501 è una gara che si svolge a settembre, sono 501 km lungo il tracciato dell’Alta Via dei Parchi, con un percorso attraverso otto parchi naturali lungo il crinale appenninico che divide le regioni Emilia-Romagna, Marche, Toscana e Liguria.
Purtroppo un infortunio alla caviglia durante la preparazione estiva mi ha impedito di partecipare.

Come gestisce gli infortuni e gli imprevisti un atleta? E come lo può fare ognuno di noi nella vita?
Ogni atleta che si prepara per una gara sa che gli imprevisti e gli infortuni fanno parte del percorso. Un primo momento di sconforto è legittimo, soprattutto se ti sei allenato tanto e se avevi quella gara come obiettivo più importante della stagione.
L’importante è superare lo sconforto pensando subito a cosa puoi fare di meglio innanzitutto per recuperare e poi per non trovarti nella stessa situazione un’altra volta.

Quali sono i tuoi programmi?
Ora ho ripreso ad allenarmi progressivamente anche se proseguo le terapie per la caviglia. In questi casi il recupero completo è fondamentale per tornare a correre bene e serenamente sui terreni in montagna.
In questi mesi estivi mi sono dedicato molto alla mia squadra a Roma che sta crescendo: la soddisfazione più grande è vedere persone che un anno fa faticavano a correre i 10km preparare ora la maratona di Firenze e di Venezia, fare gare di trail o di triathlon.

Quali sono i tuoi prossimi impegni?
Sto intensificando l’attività come Personal Coach anche con un corso online e in questo periodo mi dedicherò molto al progetto de I FUORI CLASSE.
Entro al fine dell’anno definirò anche il programma agonistico della stagione 2019.